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venerdì 17 marzo 2017

Ippolito Cavalcanti, e la RICETTA DELLE ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE


Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, cuoco e letterato nacque il 2 settembre 1787 e morì a Napoli, con molta probabilità nel 1859. La sua famiglia, di antica nobiltà fiorentina e calabrese  discendeva direttamente dal famosissimo Guido Cavalcanti, amico di Dante e poeta dei dolce stíl novo.
Grandissimo appassionato di cucina, Ippolito dedicò tutta la sua vita a ricercare e a trascrivere tutte le ricette del Regno delle due Sicilie, che raccolse nel libro:
“Cucina teorico pratica”, un opera scritta con stile semplice e immediato che venne pubblicata per la prima volta a Napoli nel 1837. 


Il Duca suddivise il manuale in due parti, compiendo un itinerario attraverso i diversi ceti sociali, fatto assai inusuale al tempo.
La prima sezione venne redatta in lingua italiana, per nobili e ricchi borghesi.
La seconda fu scritta in dialetto napoletano, per il popolo e la borghesia che usava il dialetto quale linguaggio quotidiano.
Ippolito, oltre alle varie ricette, aggiunse in dialetto napoletano anche dei piatti per le ricorrenze importanti dell’anno: Natale, Capodanno, Pasqua ecc.



Ippolito Cavalcanti fu il primo a mettere per iscritto la ricetta originale delle Zeppole di San Giuseppe:


Zeppole
di Ippolito Cavalcanti Duca di Buonvicino

Miette ncoppa a lo ffuoco na cazzarola co meza caraffa d’acqua fresca, e nu bicchiere de vino janco, e quando vide ch’accomenz’a fa lle campanelle, e sta p’ascì a bollere nce mine a poco a poco miezo ruotolo, o duje tierze de sciore fino, votanno sempre co lo laniaturo; e quanno la pasta se scosta da tuorno a la cazzarola, allora è fatta e la lieve mettennola ‘ncoppa a lo tavolillo, co na sodonta d’uoglio; quanno è mezza fredda, che la puo’ manià, la mine co lle mmane per farla schianà
si per caso nce fosse quacche pallottola de sciore: ne farraje tanta tortanelli come sono li zeppole, e le friarraje, o co l’uoglio, o co la nzogna, che veneno meglio, attiento che ta tiella s’avesse da abbruscià; po co no spruoccolo appuntuto le pugnarraje pe farle suiglià, e farle
venì vacante da dinto; l’accuonce dinto a lo piatto co zuccaro, e mele.
Pe farle venì
chiù tennere farraje la pasta na jurnata primma.”

Tra le tante ricette presenti nella “Cucina teorico pratica” ricordiamo anche:
ed in più tanti metodi e tecniche come ad esempio:
  • come cuocere i frutti di mare;
  • come riempire un pollo;
  • come pulire i funghi.

FONTI:
WIKIPEDIA.IT
TACCUINI STORICI
http://www.ristorazioneconruggi.com

ZANZAPENSIERI



Guardo le nuvole:
"Chissà da dove arrivano. "
Guardo le onde:
"Chissà dove andranno. "


Nuvole e onde, simboli di libertà, ma che per viaggiare hanno bisogno di restare attaccati al cielo e al mare.

(Z

AMALFI ( VENUTI DA MELFI).



AMALFI ( VENUTI DA MELFI).


Una famiglia romana si lascia convincere dall' imperatore Costantino I a trasferirsi a Costantinopoli. Partiti con la prima nave disponibile giungono in Puglia, ma nel mare di Brindisi vengono sorpresi da una tempesta e sono costretti a tornare indietro fino in Sicilia. Trovano ospitalità da alcuni amici a Ragusa. Dopo qualche tempo la famigliola romana risale la penisola e arriva in Basilicata, qui si ferma e fonda la città di Melfi. In Basilicata l'aria è buona e si sta bene, ma una parte della famiglia decide di raggiungere le coste campane e si stabilisce in un luogo incantevole incastrato tra i monti e il mare, che chiameranno AMALFI (venuti da Melfi).

(zZz)

ZANZAPROPOSTE: Parlamento di quartiere



Parlamento di quartiere, ecco una cosa che mi piacerebbe venisse introdotta a Sorrento. Cioè un luogo dove i rappresentanti del rione (eletti democraticamente ) si possano riunire per occuparsi dei problemi della loro zona (buche, raccolta differenziata, manutenzione ordinaria, viabilità, fermata bus etc). Sono certo che oltre ad essere un utile strumento di "pressione " verso l'amministrazione "centrale ", il parlamento di quartiere possa anche far aumentare la partecipazione politica dei cittadini.

Iniziamo a cambiare il nostro rione e poi cambieremo anche la città.

(zZz)